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La Differenza tra Micro e Piccola Impresa
Si sente spesso parlare di micro imprese e piccole imprese, ma molto spesso si fa confusione e le due tipologie vengono considerate come sinonimi. Tuttavia, la normativa italiana prevede delle specifiche molto precise, vediamole insieme.
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ToggleLe due tipologie di aziende più diffuse in Italia
Abbiamo già visto in un altro post qual è la definizione d’impresa prevista dalla normativa italiana. In quella definizione non è però specificata quale siano le differenze tra una micro ed una piccola azienda..
Infatti, questa differenziazione è indicata all’interno del Decreto ministeriale del 18 aprile 2005 “Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di micro e piccole imprese”, che individua appunto le varie tipologie di impresa e ne definisce le specifiche caratteristiche.
Qual è la differenza tra micro e piccola impresa?
Segue una panoramica delle principali differenze tra una micro ed una piccola impresa:
Microimpresa
- Solitamente ha meno di 10 dipendenti, ma in alcuni contesti questo limite può variare fino a 5 dipendenti.
- Il fatturato annuo o il volume degli asset è generalmente basso.
- Spesso è di proprietà di una singola persona o di una famiglia.
- Solitamente ha una struttura organizzativa molto semplice e flessibile.
- Di solito opera su un mercato locale o regionale.
Piccola impresa
- Solitamente ha da 10 a 49 dipendenti, ma in alcuni contesti il limite può variare fino a 50 dipendenti.
- Il fatturato annuo o il volume degli asset è più elevato rispetto a una microimpresa, ma comunque limitato.
- Può essere di proprietà di un individuo, una famiglia o un gruppo di soci.
- Ha una struttura organizzativa più definita e può avere diverse funzioni e dipartimenti.
- Può operare a livello locale o regionale, ma ha una maggiore capacità di espansione e di competere su mercati più ampi.
I diversi contesti normativi
Le definizioni specifiche di micro e piccola impresa possono variare da paese a paese e possono essere soggette a modifiche normative. Queste differenze sono spesso utilizzate per scopi di politica economica, fiscali e amministrativi per determinare gli obblighi e i vantaggi a cui sono soggette le imprese in base alle loro dimensioni.