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Sir Richard Branson: il Capitalista Hippie Inglese!
Signore e signori, ho il piacere di presentarvi Sir Richard Branson, il capitalista hippie patron della Virgin!
E’ uno degli imprenditori più ricchi, intraprendenti e stravaganti del pianeta! Il brand da lui creato è tra i più stimati e amati al mondo. Le sue aziende operano nei settori più disparati: dall’aviazione alla finanza, dai trasporti alla musica, dalla comunicazione alla salute…
Ripercorriamo insieme le tappe principali di questa straordinaria storia di successo mondiale.
Indice
ToggleGli inizi da ragazzo difficile e ribelle di Richard
Richard Charles Nicholas Branson nasce a Shamley Green (Regno Unito) il 18 luglio del 1950. I membri della sua famiglia ormai da generazioni vestivano la toga e il suo destino “sembrava” segnato alla nascita.
“Sembrava” perché, nonostante le grandi aspettative, Branson lascia la scuola a soli 16 anni a causa dello scarso rendimento e delle numerose bravate.. Pensando a Steve Jobs o Bill Gates (per citare solo i più noti), sembra quasi che i grandi imprenditori abbiano abbandonato presto i banchi di scuola!
In realtà, Richard Branson scoprì in un secondo momento di essere dislessico e forse questo apparente “svantaggio” contribuì alla sua fortuna. Trascorse gli anni del liceo, occupandosi di musica ed editoria e proprio in quest’ultima Richard trovò il suo spirito imprenditoriale.
Creò dal nulla un giornalino scolastico “Student”, che in breve tempo riuscì ad affermarsi anche nella realtà locale. Il successo della rivista, dovuto alle interessanti interviste rivolte a personaggi pubblici e rockstar, riuscì ad attirare importanti sponsorizzazioni.
Il successo attirò anche l’attenzione di una testata nazionale, la “IPC”, pronta ad acquisire “Student”. La vision di Richard era però quella di aprire sotto il marchio “Student” altre attività commerciali, dedicate agli interessi e alle esigenze dei più giovani (agenzie di viaggi Student, negozi di dischi Student, palestre Student, ecc.). La IPC naturalmente ritirò l’offerta, ritenendo Richard praticamente un folle!
Quasi profetiche furono le parole del preside della sua scuola, a colloquio con i genitori:
“Questo ragazzo o finisce in galera o diventa milionario”.
La prima attività imprenditoriale di “quasi successo” di Branson
Con la brutta esperienza scolastica ormai alle spalle e forte di una rivista che continuava ad avere un buon seguito, Richard decise di continuare sulla strada dell’imprenditorialità e lo fece nel settore della musica.
Nel 1970, insieme ad alcuni soci, avviò un servizio di vendita per corrispondenza di sola musica rock. L’idea era di comprare i dischi a basso costo e spedirli in busta gialla direttamente ai clienti, a un costo inferiore rispetto a quello dei negozi fisici. Praticamente la stessa idea praticata 20 anni dopo da Reed Hastings, il fondatore di Netflix!
Il punto debole dell’attività era la mancanza di credibilità, le case discografiche non li avrebbero mai riforniti!
Tuttavia, i ragazzi non si persero d’animo, iniziarono a comprare i dischi da un fornitore locale e a spedirli ai loro primi clienti. Il pagamento avveniva al momento dell’ordine così da avere a disposizione il denaro necessario per acquistare gli stessi dischi. Fu un successo di vendite, ma gli utili non arrivarono..
Accadeva spesso che i dischi venivano spediti ma che i clienti non li ricevevano e, non avendo un ufficio ben organizzato dove gestire gli ordini, risultava impossibile dimostrare la spedizione. Dunque, erano costretti a rispedire un nuovo disco e questa pratica finiva per mangiarsi tutti gli utili!
Il grande successo di Virgin Records
Uno sciopero delle poste inglesi di ben 44 giorni segnò la fine dell’attività di vendita di dischi per corrispondenza e l’avvio di un nuovo capitolo della storia di Richard Branson. Insieme ai suoi amici decise di aprire un suo negozio di dischi e di lì a poco uno studio di registrazione. Senza saperlo, stavano per avviare una delle case discografiche più famose della storia, la Virgin Records.
Il primo grande successo discografico arrivò nel 1973 con Mike Oldfield ed il suo album di esordio: “Tubular Bells”. Seguirono i successi dei Sex Pistols, di Sid Vicious, dei Simple Minds e arrivarono anche artisti importanti come Phil Collins, Bryan Ferry e Janet Jackson nonché i mitici Rolling Stones.
Gli anni della diversificazione del gruppo Virgin
Verso la fine degli anni ’80 la musica rock iniziò a perdere il suo appeal. La generazione che fino a qualche anno prima ascoltava rock, iniziava a metter su famiglia, a chiedere vacanze, assicurazioni, ecc. Virgin doveva rivedere la sua mission e lo fece alla grande, trasformandosi pian piano in una branded venture.
La nuova Virgin iniziò ad entrare in tutti i settori dell’economia “addormentati e poco concorrenziali” e nei nuovi con grandi potenzialità, sfruttando al meglio il suo amato e rispettato brand. Nacquero aziende del gruppo Virgin nei settori dei Trasporti Aerei e ferroviari, Telefonia, Fitness, Media, Energie rinnovabili, Carte di credito, Assicurazioni, Vacanze e tanti altri ancora.
Gli investimenti nei nuovi settori si intensificano a partire dal 1992, quando Richard Branson decide di cedere la Virgin Records alla EMI per circa 550 milioni di sterline (se avesse venduto qualche anno prima avrebbe incassato molto di più).
Piccolo è vincente: il successo globale delle aziende Virgin
I successi ottenuti dalla miriade di piccole e medie aziende che compongono la galassia Virgin non si contano. Due spiccano più di tutti: uno ottenuto nel campo della telefonia con Virgin Media e l’altro nel campo del trasporto aereo con le varie compagnie aeree Virgin express, Virgin Atlantic, ecc.
Due successi nati praticamente dal nulla, con investimenti da pochi milioni di euro trasformatisi nel giro di pochi anni in guadagni di miliardi!! Ognuno dei successi Virgin andrebbe analizzato ma ciò che mi preme sottolineare qui è la scelta vincente della Virgin di operare quasi esclusivamente con aziende di piccole dimensioni (massimo 100 persone).
Ma chi è realmente Richard Branson?
Richard Branson è una persona unica, un imprenditore unico! Coraggio, intraprendenza, passione sono le sue principali qualità imprenditoriali. Ribellione, follia, spontaneità sono le sue caratteristiche personali preponderanti. Un mix davvero esplosivo, che lo ha reso celebre e che ha fatto grande il marchio Virgin.
Ma non finisce qui! Oltre al grande successo, c’è la sua forte etica ambientalista e la sincera intenzione di lasciare il mondo un posto migliore. Negli ultimi anni ha portato avanti importantissime battaglie in campo umanitario, collaborando a stretto contatto con gli uomini più importanti della Terra. Non possiamo che augurarci che il suo più grande successo si realizzi proprio in questi ambiti!
Presente e futuro di Virgin
Oltre 300 aziende create sotto il marchio Virgin per un fatturato superiore ai 15 miliardi di dollari, è questo il gruppo Virgin, tra i più prolifici della storia. Virgin, inoltre, è oggi uno dei marchi più amati al mondo e quando sarà avviata anche Virgin Galatics (azienda operante nel settore delle vacanze nello spazio) probabilmente lo diventerà anche dell’universo. 🙂
2 comments on “Sir Richard Branson: il Capitalista Hippie Inglese!”
Lilia
Sinceramente pensavo che Virgin fosse solo una stazione radio che trasmette buona musica. Sono rimasta al quanto sorpresa…
Imprenditore GlobalePost author
Effettivamente in Italia la Virgin è conosciuta più che altro per i “centri fitness” ed appunto per la sua “stazione radio rock”, ma in altre nazioni rappresenta ben altro. Richard Branson è riuscito a trasformare il suo brand in uno stile di vita e su di esso ha creato un impero unico nel suo genere.